Sette siti delle aree carsiche e gessose dell’Appennino emiliano-romagnolo scelti come candidatura italiana a patrimonio Unesco

Sette i siti interessati nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna:  Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. Aree accomunate dalla presenza di rocce che si sono formate nel corso dei millenni in seguito all’evaporazione delle acque marine che ricoprivano queste zone e alla concomitante concentrazione dei sali minerali tra cui  appunto il gesso.

Le “aree carsiche gessose” sono un fenomeno, unico, di straordinario valore non solo geologico, ma anche biologico, archeologico, storico e culturale.
Si tratta di luoghi già ora ampiamente riconosciuti e protetti anche dal punto di vista ambientale: un’area dall’estensione di 3.680 ettari (che diventano 8.348 considerando anche le fasce “tampone”) che è tutelata da leggi regionali, nazionali e internazionali.

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